Credo di essere una voce fuori dal coro...
La scorsa estate ho iniziato "Perdido Street Station" con le migliori intenzioni: treno, comodo, aria condizionata, alcune ore di viaggio da dedicare a questo nuovo libro....
Eppure mi ha deluso, nonostante sia andato avanti per tante tante pagine, non sono riuscito a entrare in quel meandro di descrizioni quasi barocche di cui Miéville riempe i capitoli, mi e' sembrata "lontana" l'ambientazione, nel senso che facevo una gran fatica ad immaginare quanto stavo leggendo...
Alla fine del viaggio, con rammarico, l'ho abbandonato...
Insomma, questo primo tentativo con Miéville e' andato male, magari in quel periodo avevo bisogno di un contatto maggiore con la realta', infatti nei giorni successivi mi sono divorato un paio di libri di Vargas Llosa e quel piccolo gioiello che e' "Un anno sull'altipiano" di Emilio Lussu...