Molto difficile dirlo. La musica ha dalla sua una serie di vantaggi:
- Puoi ascoltare un album moltissime volte, sviluppando con esso un rapporto. Difficile leggere un libro più di 2/3 volte.
- Può accompagnarci in molte attività (è mobile) e non richiede attenzione totale.
- E' fruibile in gruppo, aumentando, tal volta, l'effetto emozionale e rendendola assumibile senza privare gli altri di sé.
- Risveglia la memoria di esperienze e luoghi molto più di quanto faccia un libro.
- Possiamo approcciarci ad essa in modo diretto, ovvero suonando brani a noi noti e graditi o creandone di nostri. Certo, possiamo anche scrivere, ma capite da soli che è più facile strimpellare Battisti.
- Spesso viene accompagnata da stimolazioni sensoriali differenti. La vista, in primis. Inoltre spesso è essa stessa l'evidenziatore di stimoli sensoriali differenti, una buona musica può rendere più piacevole un pasto.
- Costa molto poco. Va dal niente di MTV, Spotify free, la radio, i musicanti di strada, al poco di un abbonamento streaming. Anche leggere costa, tutto sommato poco, forse qui siamo in parità .
- E' molto sensibile alle ere. Anche alle ere piccole, potrei dire ai lustri. Se, forse, è un eccesso dire che cambia ogni 5 anni, non lo è dire che lo fa ogni 15. In pratica è più legata a noi ed alla nostra età di quanto lo siano i libri. La musica della mia giovinezza non è la musica della giovinezza di chi ha 20 anni più di me.
- Non richiede/non prevede, procedimenti intermedi, quali la traduzione.
Ce ne sarebbero altri.
Nel mio caso non posso dire di amare la musica più dei libri o di avere con essa un rapporto preferenziale, fino a quando non dovessi per forza scegliere uno dei due. Il fatto è che anche il libro ha dei vantaggi:
- Può accompagnare un momento di silenzio, portando ad un'estraneazione superiore, a mio avviso.
- Non costringe a disturbare l'ambiente circostante, nè ad isolarsi da esso (pare in contraddizione col punto prima, ma non lo è).
- Lascia spazio alla fantasia, mentre la musica (non sempre) è un prodotto definito e da assumersi così com'è.
- Richiede più impegno, quindi fornisce un'esperienza dall'alto valore, nonostante difficilmente possa essere assorbito al 99% come può un brano musicale.
- Può essere apprezzato bene/benino anche da chi non conosce la lingua originale del testo, grazie alle traduzioni. Vale anche per la musica, ma non credo siano molti coloro che vanno a vedere le traduzioni dei brani trasmessi alla radio, quindi parte del contenuto va perso.
- Non è poi tanto sottoposto a variazioni di esperienza in base alla variazione della qualità materiale dell'oggetto-libro. Certamente una bella edizione è meglio, ma la sostanza è quella. Per la musica ciò non vale. Lo strumento di ascolto cambia assai l'esperienza.
La mia risposta, quindi deve basarsi su una scelta secca, ed ecco che essa è la musica. Il batticuore che parte prepotente ascoltando certe versioni dei Carmina, l'emozione che si scatena grazie ad Alan Parsons' Project, la partecipazione che si ottiene mandando in play Fleurs di Battiato, la potenza di Vivaldi ascoltato con una cuffia buona... non è cosa da poco.