Mi sono imbattuto in un documentario, su Netflix. Si tratta di Foodmatters, un'ora ed un quarto di approfondimento sulla medicina ortomolecolare, ovvero nutrizionista, ovvero sull'importanza della nutrizione sana (con le sue regole che, eventualmente discuteremo) per la salute.
In questo documentario ho trovato solo rare indicazioni all'abbandono delle terapie farmacologiche (tradizionali), anzi, a prima vista potrebbe sembrare che non vi sia alcuna intenzione in tal senso, ma la critica nei confronti della farmacologia e certi messaggi indiretti, sono sempre presenti.
A supporto della discussione riporto il link a Wikipedia :
QUIRiassumo il concetto di medicina ortomolecolare: Curare, anzi più spesso prevenire, le malattie fornendo al corpo i nutrienti necessari alla sua autonoma azione di difesa, mediante una alimentazione molto ricca di frutta e verdure non cotte ed altri alimenti che nelle società particolarmente sane rappresentano la norma (vedasi Giappone) e mediante (e qui c'è la controversia) altissime dosi di vitamine (la C, la B3, ecc...) o minerali o altri elementi, in casi acuti o gravi come il cancro, la depressione e altro.
Mentre, di base, il consiglio alimentare possa essere difficile da rigettare, il problema nasce dall'opposizone, spesso negata, verso una medicina tradizionale considerata inefficace soprattutto in caso di patologie croniche, disinteressata alla cura dell'origine del male, dedita solamente alla cura dei sintomi. Il problema si acuisce, poi, quando viene consigliata l'assunzione di massicce dosi di elementi, quali la vitamina C, dosi molto superiori a quanto consigliato dalla scienza medica tradizionale.
I seguaci della medicina ortomolecolare sostengono che i colleghi medici tradizionali non hanno ottenuto una formazione adeguata a consigliare la corretta alimentazione ai pazienti o ad analizzarne le abitudini alimentari al fine di correggerle (e posso essere d'accordo), che spesso i medici ignorano i vantaggi della medicina ortomolecolare in buona fede e che, invece, l'industria farmaceutica la osteggia per interesse.
Tali seguaci hanno gioco facile nel veicolare il messaggio, poiché esso parte dal consiglio di una alimentazione sana, varia, ricca di cibi freschi ed organici e non si sbaglia a consigliare ciò. Poi vanno oltre, come abbiamo visto.
I detrattori sostengono che nessuna delle pratiche della medicina ortomolecolare ha seguito il metodo scientifico per ottenere verifica della sua efficacia e che, anzi, laddove di parla di alti dosaggi (intendo proprio alti) ci sarebbero studi opposti, ovvero testimonianze di effetti collaterali anche importanti, cito da Wikipedia: "Nel 1998 Nature pubblicò uno studio che mostrava l'effetto pro-ossidativo di dosi eccessive di Vitamina C". Nell'articolo sopra linkato è presente la nota con specifiche della fonte.
Ora...
...non sono molto influenzabile e, al di là delle ovvie raccomandazioni riguardanti un'alimentazione sana, costituita da cibi freschi, eccetera, raccomandazione ovvia, cionondimeno sempre gratita, ho l'abitudine di osservare bene un'argomento da vari punti di vista.
Per esempio non possono ignorare che il documentario che io ho visualizzato tramite Netflix è fruibile anche attraverso il sito Foodmatters.tv che ha in catalogo molti altri documentari e si fa pagare, e bene, per permetterne la visione.
Non posso ignorare il fatto che, per quanto esistano le multinazionali del farmaco che, senza alcun dubbio, pensano prima di tutto ai profitti, il mondo è popolato da milioni di medici, mica tutti ignoranti, mica tutti collusi, quindi mi aspetterei di trovare numerose prove a favore della versione più estrema di tale pratica medica (assunzione massiccia di vitamine).
Non posso ignorare che ci possa essere un mercato anche dalla parte "dei ribelli", anzi, ci sarà di certo.
Insomma, sono alla ricerca di informazioni, esperienze, opinioni.