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Chiude l'ultima libreria Fanucci

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Caramon77:
Riporto dal sito libreriefanucci


--- Citazione ---CHIUSURA DELLA LIBRERIA FANUCCI A VIA DI VIGNA STELLUTI, 162 A ROMA

Care lettrici e lettori, amici e librai,

il triste giorno alla fine è arrivato. Dopo la cessione della mia libreria a piazza Madama lo scorso Febbraio, ho deciso di chiudere dopo sei anni la mia seconda e ultima libreria a Roma, quella in via di Vigna Stelluti, 162.
Tramonta così dopo quasi tredici anni, la mia avventura imprenditoriale sul retail del libro che mi ha regalato momenti di soddisfazioni come anche di grande desolazione.
Il lavoro da libraio indipendente è sempre di più un lavoro di sacrifici e con uno scopo che non è certo il profitto, anzi i soldi nel cassetto sono sempre meno e le ore di apertura sempre maggiori. L’arrivo delle librerie on line, lo strapotere di Amazon, gli allegati ai giornali delle edicole, i libri digitali, le promozioni fantasiose dei 2x1, le librerie di catena in economia di scala e via dicendo, hanno contribuito di giorno in giorno a snaturare la figura del libraio indipendente facendogli perdere sempre di più quel ruolo determinante e imprescindibile nella filiera culturale. Oggi sono sempre meno e a Roma in un calo senza precedenti.
Fin dai primi mesi dalla sua apertura, gli abitanti della zona non hanno risposto in modo particolarmente entusiasta, come a sottolineare che a Roma nord si legge poco, e Vittorio Emiliani ci disse che non avevamo “aperto una libreria ma iniziato una missione”. Ed è stato così, sei anni di fatica, di ricerca di formule che risvegliassero un’area di Roma sprovvista di librerie, dove è impossibile parcheggiare (i negozianti della via si sono opposti a cinque anni di lavori per creare parcheggi sotto Largo di Vigna Stelluti, dimostrando una miopia ostinata e portando motivazioni da vecchia Repubblica) a combattere tra negozi di abbigliamento, scarpe e intimo come a dire che l’estetica supera di gran lunga l’interiorità, della serie meglio un corpo ben vestito che una mente ben fornita.
Ho preso un locale che era fatiscente, senza luce, con una scala per scendere che ci voleva un paracadute, un piano d’ingresso minuscolo e un piano inferiore che era un magazzino senza pavimento e pieno di ferro vecchio. L’ho trasformato in una delle più belle librerie di Roma, da 100 mq di negozio a 400 mq, con uno spazio per ragazzi di oltre 80 mq che da solo vale una libreria. Scaffali chiari ed eleganti, servizio della reperibilità dei libri in 24/48 ore, gentilezza e disponibilità, oltre 30mila titoli presenti… nulla è bastato a convincere i proprietari delle mura che il libro non ha i margini di un vestito, che il quartiere aveva bisogno di una libreria del genere e che la cultura passa per una presa di coscienza che deve essere collettiva e non solo di poche persone illuminate.
Non ce l’ho fatta. Le lettrici e i lettori del quartiere che ringrazio di cuore - anche a nomi dei librai che hanno lavorato con me per questi sei anni, Romano Castellani il direttore in testa ma anche tutti gli altri, - non sono stati sufficienti, i costi troppo cari e una zona in depressione hanno fatto il resto.
Tant’è. Forse ci rifaremo altrove, o forse no. Oggi il mio più grande ringraziamento va a chi è stato con me per tutti questi anni, i miei librai, che hanno condiviso milioni di pagine con i lettori, hanno creduto in un progetto e non si sono mai tirati indietro.
Anche ai lettori dico grazie, non perdetevi d’animo, la nostra passione comune per il libro troverà sicuramente un altro luogo e un altro momento per essere vissuta; per ora lasciamoci così, come due compagni di viaggio che si stringono la mano e guardandosi negli occhi, si sorridono. Stare insieme in questi anni è stato bello e ci ha arricchito un po’ di più. Questo è il ricordo che porterò con me e spero lo farete anche voi, tutti.

Arrivederci
Sergio Fanucci
--- Termina citazione ---

Jane Eyre:
E ti pareva che è sempre colpa di Amazon....

karamella:
E già, meglio dare la colpa alla concorrenza piuttosto che alla mancanza di cultura del libro degli italiani.

Non penso che le mancate vendite di Fanucci a Roma siano dovute allo strapotere amazzonico, roba veramente da fantascienza.

Leggendo bene la citazione noto però che attribuisce il loro fallimento alla concorrenza tutta ed agli affitti alti, senza farsi un poco di autocritica sulle loro politiche di vendita assurde, tipo spezzettare un'opera senza dirti quando dovrai aspettare la seconda parte o pubblicare le opere di un autore a casaccio senza seguire mai l'ordine temporale di scrittura, saghe di fantascienza in dieci volumi già pubblicati all'estero  spalmati su 15 anni di tempo e facezie varie senza capire che così si allontanano anche i già pochi lettori.  :bad:

Caramon77:
Attenzione, non era una libreria che vendesse solo libri editi da Fanucci. Era una libreria come le altre, quindi soffriva le scelte editoriali Fanucci come le soffrono i concorrenti. Non mi pare che dia la colpa, nello specifico, ad Amazon, anzi, nel comunicato ho l'impressione che la critica principale sia proprio alla comunità locale, non interessata alla lettura.

Chiaro che poteva pure essere una libreria mal gestita, come mal gestito è il loro sito, questo non lo so. Ma non c'è dubbio che, tra i grandi cambiamenti che il mondo spesso propone, ora viviamo quello dell'approccio alla lettura, attaccato da più parti. E' più facile che una libreria chiuda, piuttosto che apra.

Non volendo andare OT apro un nuovo topic: Si legge poco: perché?

sakitatu:
Ma noooo mi dispiace... ho una grande simpatia per la Fanucci..

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