Caramon! Ma che cugini hai?!

Che libro hai comprato?
Dunque... vi vorrei raccontare la mia esperienza e il mio pensiero.
Meditare è un po' come correre. Chiunque, salvo menomazioni particolari, ha la capacità innata di farlo. Se tu volessi fare una maratona, potresti studiare un piano di allenamento da solo, senza aiuto. Lo può fare, ma sicuramente impigheresti più tempo rispetto a colui che si farà seguire da un espero. Farà molti più errori, correrà il rischio di farsi male, ecc.
Esattamente come il correre, il meditare è uno strumento. Se una persona è in grado di correre a lungo, con tale abilità può farci un sacco di cose: può giocare a baseball, a calcio, andare in montagna ma perché no, anche solo correre di per sé.
Purtroppo il campo della meditazione e della spiritualità è una giungla. Si trovano raramente esperti o maestri bravi. Vi è una moltitudine di gente impreparata e improvvisata. Una persona alla prime armi naturalmente non ha i mezzi per discernere, per capire chi ha davanti. Spesso nelle varie scuole vi sono accenni oppure vi è una ispirazione al mondo induista o buddhista. Vi sono però riferimenti spesso superficiali, è facile trovare punti travisati, ecc. La motivazione è che noi non siamo cresciuti in quell'ambiente, non abbiamo quel contesto culturale e così via. Se uno mi dicesse: "concentrati sulle vie di Shiva" potrei con l'immaginazione cercare di ricostruirle, ma non avrebbe sicuramente su di me un impatto psicologico come un induista che sin da bambino ha sentito parlare prima dai genitori poi a scuola, dai nonni, ecc. delle vie di Shiva.
Anche in occidente vi è una lunga tradizione legata alla meditazione. Quindi... perché andare a prendere in modo distorto e superficiale culture così lontane da noi, quando anche noi abbiamo strumenti altrettanto validi? Vi sono molti tipi di meditazioni: la preghiera cristiana, ma soprattutto quelle derivanti dalle filosofie ermetiche e sviluppate in particolar modo durante il rinascimento italiano ed inglese e poi riprese in tutto il mondo occidentale (soprattutto nel Regno Unito e Germania) a fine '800-inizio '900.
Ma soprattutto: stiamo parlando di una cosa senza averla definita.
Cos'è la meditazione? E' uno strumento, il cui fine è riuscire a mettere in stand-by la mente. Per mente intendo quella parte della propria psiche che continua a "chiacchierare", quella che ci dice: (dopo devo far questo o quest'altro, che scatole il mio vicino di casa che ha parcheggiato in mezzo, ecc.).
La mente così intesa è una caratteristica peculiare dell'uomo. E' frutto di millenni di evoluzione, e per fortuna che c'è! E' uno strumento fondamentale e da cui non possiamo fare meno. La mente continuerà a "chiacchierare", non si spegnerà mai, se non quando si spegneranno polmoni, fegato, cuore, ecc. Per questo motivo prima ho scritto "stand-by" e non spegnere.
Per fare ciò la tecnica base è dare alla mente un compito semplice, e convincerla un po' alla volta a focalizzarsi su di esso poi riesce a svuotarsi del resto. Di solito per riuscire sono necessari anni di esercizio costante.
Ma a che pro meditare? Per avere controllo della mente, per non essere travolti dalla proprie emozioni, paure, ansie, ecc. e per avere un contatto con il proprio inconscio e con il mondo sovrasensibile.
Vi sono ad esempio tecniche psicologiche di riprogrammazione dell'inconscio che prevedono proprio una meditazione di tale genere come primo passo. Mentre a livello spirituale / religioso è la base per entrare in contatto con entità non sensibili e con, per utilizzare una terminologia cattolica, la scintilla divina presente in ognuno di noi. La preghiera cattolica ad esempio è una forma di meditazione. Vai in Chiesa. Ti inginocchi in solitudine e dai come compito alla tua mente il focalizzarsi su quelle parole che ripeti di continuo. Dopo un po' con la giusta concentrazione la tua mente si libererà . Per lo stesso principio partecipare ad un rave è una forma di meditazione (è l'equivalente contemporaneo dei riti dionisiaci).
Beh vi sarebbe ancora molto da dire. Vi racconto in breve la mia esperienza: ho iniziato a 14 anni con il training autogeno (a scuola!), a 19-20 mi sono autodichiarato buddhista e per un tot di anni ho seguito quei percorsi. Sono poi rinsavito, sono tornato al cristianesimo ma con un atteggiamento critico e personale. Ho quindi seguito una scuola sulla Quarta Via, ho poi frequentato un tempio induista, sono stato iscritto alla magistrale di filosofia delle religioni (non finita...) e da un 5 anni anni mi sto dando allo Yoga (una versione reinterpretata in chiave occidentale) con le relative tecniche di meditazione. Da un po' però sto studiando il percorso occidentale alchemico/emetico, e da un mesetto sto meditando tutti i giorni (mi sveglio la mattina un'ora prima) seguendo le relative tecniche di meditazione.
Per approfondimenti, tecniche base:
Yoga reinterpreato in chiave occidentale da Heinz Grill:
https://meditazione-lundo.com/come-meditare/meditazione-di-un-testo/Introduzione a semplici techniche di meditazione induiste:
https://www.ishafoundation.org/?globalLibri semplici, livello base:
- Rudolf Steineri: L'iniziazione
- Antonella Dalla Benetta: Creati-vità . Il risveglio dell'energia creativa (meditazione ed esercizi respirazione)
- Heinz Grill: La nuova volontà nello Yoga.
- Anthony De Mello: Messaggio per un'aquila che si credeva un pollo (solo accenni a meditazione)
Un po' meno semplici ma sempre accessibili a chi si avvicina per la prima volta al tema:
- Leonardo Vittorio Arena: La meditazione
- Raimon Panikkar: Misticismo e pienezza di vita
- Ken Wilber: Oltre i confini
Per la parte emetica che sto sempre più apprezzando non ho link o testi semplici / basilari da consigliare. Vi sarebbe tutto il lavoro di Giorano Bruno, John Dee, il già citato Ken Wilber, Mathers, e altri.
Ciaoooo