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Categoria Generale => Sala da tè => Cinema&Tv => Topic aperto da: Caramon77 - Luglio 08, 2015, 11:10:22
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Quarto capitolo della serie, criticato un po' da tutti. Si dice che lui è fuori forma e "vecchio" per il ruolo, si dice che la trama è banale, ecc...
Io dico che se valutiamo questo film solo in relazione ai Rambo di molti anni fa commettiamo un errore. E' ovvio che Stallone era più giovane e in forma, le trame più interessanti (il primo capitolo, perché gli altri più o meno...) e in generale c'era tanta roba.
E' ovvio che l'interpretazione del primo capitolo (lo sapevate che la parte era stata proposta a Terence Hill?) rimane impressa, ho sempre considerato il "primo Stallone" (primo Rocky, primo Rambo) un grandissimo attore, in grado di portare arte in film a basso budget e dalle ridotte pretese. Non sono in molti ad unire la ferocia della macchina da guerra (o da pugni) alla grande umanità che lui ha saputo far trasparire. Purtroppo nei capitoli seguenti (di entrambe le saghe) si puntò tutto sulla componente più "ignorante" della ricetta.
Quest'ultimo capitolo, a mio avviso, non è pessimo. Lui è vecchio? Si lo è, anche il personaggio. La storia è banale? Davvero? Rispetto alla media dei film di azione? Per il resto la recitazione è buona, il ritmo è buono, la fotografia è buona, lo spettatore capisce sempre cosa succede e se, ogni tanto, la trama è prevedibile, beh...
C'è anche molto di buono: il volto deforme di Stallone riesce comunque a trasmettere il grande conflitto interiore che ha consumato (e si vede) Rambo, la delusione, l'irrequietezza, la lunga lontananza da casa, la sfiducia nelle persone. Lui aveva solo il suo colonnello ed ora non c'è più. Aveva un ideale, lo avevano tatuato nel suo cervello ed era un inganno. Rambo è una persona appunto consumata dal mondo e si vede.
Ritengo, quindi, che possa essere considerato "un Rambo minore", ma non un brutto film d'azione. Anzi, come stile ritengo sia superiore al terzo.
Ci sono alcune perle nascoste, per esempio, come l'atto di liberarsi del mitico coltellaccio ("quel Rambo" è storia passata) per poi costruire un rozzo machete quando si rende conto che deve tornare in azione. Un oggetto meno rifinito, meno tecnico, meno elegante, come è lui ora. Ma sempre devastante.
Piacevole, poi, la conclusione della pellicola. E' un momento di definizione, un momento in cui un eroe, che indubbiamente è noto a tutti e, forse, caro a molti, finalmente, trova la porta da chiudere nei nostri cuori. Stallone fa di Rambo ciò che il grande Chuck Norris non è mai stato in grado di fare dei suoi personaggi: un essere umano.
"John Rambo" è un film che ci voleva.
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Preferisco John Rombo. :p