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Post - DaG

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Sala da tè / Re:Laggente brutta che molla i libri
« il: Febbraio 09, 2021, 11:16:18 »
Per aggiungere una cosa alle varie opinioni nel complesso condivisibili emerse qui (anche se tot anni fa...), aggiungo che a volte la delusione che porta ad abbandonare la lettura può venire non da un demerito oggettivo del libro, ma da una nostra aspettativa diversa. Per esempio, mi aspetto un libro di avventure e invece c'è poca azione (che forse è quello che era successo un po' a te, Caramon, in occasione della prima lettura del Signore degli Anelli).

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D'altronde si sa che se si copia da una fonte sola è plagio, se si copia da tante fonti è ricerca! Più sul serio, è facile che capiti di riutilizzare personaggi o situazioni letti altrove; tutto sta in come li si usa e che cosa se ne fa. E a quel che dici il risultato qui è buono.

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Recensioni e discussioni su libri e prodotti editoriali / Re:
« il: Gennaio 06, 2021, 19:39:01 »
Ne vorrei approfittare per rchiedere se sia possibile tradurre una poesia lasciandola abbastanza aderente sia come metrica che significato e musicalità propria di ogni lingua.

Avevo iniziato con conoscenti un dibattito su questa questione ma non ho finora trovato una risposta soddisfacente.

Penso che tu, come traduttore potresti darmi un tuo parere, od in alternativa consigliarmi una  letteratura che tratti questo argomento.

Ciao, e grazie per l'accoglienza! La questione che poni non è per niente semplice. Come traduttore, mi sono sempre occupato di saggistica e narrativa e non ho mai tradotto poesia perché fosse pubblicata, ma l'ho fatto più volte per il mio diletto. Avevo quindi il vantaggio di avere tutta la libertà che volevo. Di fatto, in genere mi ponevo proprio l'obiettivo che dici: di ricreare un testo che cercasse di rendere sia il senso dell'originale, ma anche la “musica” e una metrica adatta (non necessariamente la stessa dell'originale, sia perché in media le parole italiane sono un po' più lunghe sia perché in lingue diverse alcuni concetti metrici sono proprio diversi: l'inglese si basa più sugli _stress_, gli accenti, mentre l'italiano come sappiamo sul numero di sillabe).

In genere, di fatto, qualcosa si perde quasi sempre. Se si vuole che il verso abbia una scansione perfetta, è facile che si ceda a qualche forzatura per esempio nell'ordine della parole, e quindi alla fine la frase suona meno “naturale” che nell'originale, o viceversa.

Raccolgo le idee e aggiungo qualcosa – di mio o riferimenti ad altro – se mi viene in mente.

Caramon, si può magari spostare questo messaggio in un nuovo thread per mantenere distinti gli argomenti?

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Personalmente ho trovato molto utile e interessante questo articolo di Vanni Santoni:
https://ilrifugiodellircocervo.com/2017/06/22/guida-dellaspirante-scrittore-tutti-i-segreti-e-retroscena-delleditoria-per-lesordio/
e anche alcuni suoi interventi e conferenze che si trovano in rete.

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Ciao a tutti. Con l'occasione della mail che segnalava questo thread, mi rifaccio vivo dopo vario tempo.

Colgo subito l'occasione per una domanda. Perché, fra varie cose belle e (forse: non so perché non l'ho letta) meno belle della nuova traduzione, qualcuno se la prende proprio con “forestali”? Non sono ironico; non capisco davvero. Se fosse perché fa pensare alle guardie forestali, avete fatto caso che l'originale “rangers” fa lo stesso identico effetto in inglese? E ho controllato, non è una cosa moderna: “ranger” nel senso di guardiano di un parco o di una foresta si usa in inglese letteralmente fin dal medioevo: https://en.wikipedia.org/wiki/Park_ranger Quindi, semmai, è questa la traduzione azzeccata, non “raminghi”... Certo, “ranger” in inglese può indicare anche genericamente uno che vaga in giro, ma nella Terra di Mezzo si riferisce specificamente a quelli del Nord e a quelli di Ithilien che sono corpi più o meno organizzati, con qualcosa di simile a simboli e uniformi.

Grazie per l'articolo citato, Caramon, ma non mi sembra che qualcuno che parla un po' apoditticamente di “effetto disastroso” e simili contribuisca in modo sereno all'argomento...

Ma naturalmente la bontà o meno di una traduzione, soprattutto di un'opera così monumentale, non si può valutare su singole parole. Quindi ben vengano questa e altre discussioni pacate in merito!

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Novità  ed eventi / Re:Blog www.scrittorindipendenti.com
« il: Aprile 27, 2018, 19:21:36 »
So di essere un pedante, ma aggiungo che un racconto che, oltre a essere caro e in pdf, ha una sinossi che comincia “un gruppo di Mantidi Religiose, subiscono una violenta metamorfosi”, con una virgola tra soggetto e verbo, nonché un verbo che non concorda col soggetto, mi fa venire voglia di chiudere subito quella pagina e non andare nemmeno avanti. Come per il formato, è ben possibile che non sia colpa dell'autore, ma allora sceglie proprio male a chi affidarsi.

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Sala da tè / Re:Il ghostwriting è etico?
« il: Aprile 27, 2018, 19:18:05 »
Leggo solo ora questo interessante thread. Pensavo che fosse più risaputo l'uso dei “ghostwriter” (c'era pure un modo italiano per indicarli, ora in disuso: “negri”). Dopotutto ci sono libri e film anche _sui_ ghost, per esempio un film di Polanski con Pierce Brosnan e Ewan McGregor che in italiano si chiama _L'uomo ombra_, ma in originale appunto _The Ghost Writer_.

Su questo fenomeno sono abbastanza filosofico: se – per fare un esempio – a me piacciono i romanzi di Stephen King, e poi dovesse venire fuori che i suoi romanzi li ha scritti qualcun altro, amen, vuol dire che il vero “Stephen King” è quell'altro. I romanzi rimangono uguali, cambia la faccia di chi li ha scritti, ma non li ho apprezzati per la faccia del loro autore...

(Ho menzionato King perché ogni tanto qualcuno insinua che si serva appunto di ghost ma, fra quello che ho sentito e quello che immagino io, ipotizzo che la verità sia da qualche parte nel mezzo: potrebbe essere che abbia le idee, le abbozzi, ne scriva delle parti, faccia completare il tutto da altri, e alla fine gli dia una bella ultima mano di stile King.)

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Non sono il difensore d'ufficio di Jeff Bezos, anzi, e non ho un Kindle ma un vecchio Kobo, ma sono abbastanza sicuro che se non si può sostituire la batteria del Kindle non sia per lucrarci. La strategia di Amazon è di far pagare relativamente poco il Kindle per poi spingere a comprare molti ebook da loro, e ancor più per "fidelizzare" la gente a comprare tutto da loro, dagli elettrodomestici agli alimentari.
Avranno semplicemente calcolato che in media la batteria dura più o meno quanto il resto, e quindi non valesse la pena spendere di più per renderla sostituibile.
Quindi, smentendomi, Jeff lo fa sì per lucrare, ma non limitandosi a sperare di vendere un Kindle in più dopo qualche anno, bensì ben altro!

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...un libro cartaceo non muore quando lo leggi una volta. Puoi tenerlo per rileggerlo un'altra volta, o prestarlo o venderlo o regalarlo, ma non di rado può avere almeno due o tre utilizzi, nella sua vita.

Infatti, e poi ci sono libri che non si leggono dall'inizio alla fine una volta, bensì si consultano, sfogliano, leggono qua e là, dalle opere di consultazione ai libri di poesia.

Grazie per la segnalazione dell'articolo. Fare questi conti è sempre molto arduo, in primis perché ci sono troppe incognite: non sappiamo le condizioni delle miniere da cui sono estratte le terre rare necessarie per gli apparecchi elettronici, né viceversa se la carta del generico di cui stiamo parlando sia riciclata, tratta da una foresta gestita correttamente o no... Comunque avere dei dati anche solo di massima è già utilissimo.

Per chi fosse interessato, andando all'indietro – un articolo ne cita un altro che ne cita un altro ancora –, il primo della serie dovrebbe essere questo: http://gato-docs.its.txstate.edu/jcr:4646e321-9a29-41e5-880d-4c5ffe69e03e/thoughts_ereaders.pdf (“The environmental impact of Amazon’s Kindle”).

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Grazie, A.l.e, in altre situazioni sarebbe una buona idea, ma qui non devono proprio essere in giro “copie” a pagamento (per esempio perché qualche autore ha concesso l'uso di suoi testi purché non a fini di lucro).

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Ah, dimenticavo, ovviamente i nostri ebook non hanno DRM (i meno recenti hanno un “social DRM”, sotto forma di una sorta di ex libris col nome dell'acquirente).

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Grazie mille a tutti per i suggerimenti e le segnalazioni, che mi sono preziosi.

Innanzi tutto, sono un idiota, perché non mi ero accorto che su StreetLib stesso c'è _anche_ un file .mobi, e quindi il problema è in parte risolto da solo.

Rimane la questione che, per chi è abituato a scaricare le cose direttamente dal Kindle solo dal Kindle Store, serve qualche spiegazione in più anche avendo un file .mobi. Da quello che è emerso qui, e da un esperimento di una collega che ha un Kindle, sembra che la soluzione più semplice per chi non usa Calibre o altro sia dire (qui sintetizzo) «Scaricate da StreetLib il file .mobi e poi mettetelo nel Kindle nel modo che vi è più familiare, per esempio inviandolo al vostro indirizzo “Send to Kindle”».

Grazie ancora a tutti

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Cari amici,
   vorrei un vostro consiglio tecnico.

Qualcuno avrà presente che ho a che fare con il progetto [Dragomanni](http://www.idragomanni.it/), un gruppo di traduttori che autopubblicano testi tradotti (semplificando molto; se per caso vi interessa, sul sito ci sono più spiegazioni).
Per pubblicare i nostri ebook – alcuni gratis, altri a pagamento – ci appoggiamo da sempre a StreetLib (già Narcissus, già Simplicissimus), attraverso cui gli ebook appaiono poi, oltre che nella loro libreria online, anche in tutte le altre (tra cui il Kindle Store).

Dall'inizio dell'anno è successo questo: https://help.streetlib.com/hc/it/articles/360000000289-I-guadagni-dalle-vendite-su-Amazon , ossia Amazon non accetta più opere (di autori ed editori indipendenti) di prezzo inferiore a € 0,99. Quindi, uno stesso testo che in epub nelle altre librerie è gratis, in formato Kindle su Amazon è a pagamento.
Per vari motivi alcuni dei nostri ebook devono essere gratuiti, e quindi non li stiamo più mettendo (o addirittura li stiamo togliendo) da Amazon. Il problema è che però vorremmo comunque venire incontro a chi ha il Kindle, ed è sulle varie alternative per farlo che vorrei il vostro consiglio.

Una possibilità sarebbe far scaricare direttamente dal nostro sito il file in formato .mobi (il che però in parte vanifica il fatto di metterlo sulle librerie; d'altro canto, però, l'epub rimane solo sulle librerie).

L'altra possibilità è spiegare sul nostro sito come fare per convertire un file epub in mobi. E anche qui, qual è la possibilità migliore? (Ma possiamo anche elencarne più d'una.) Vedo tre possibilità, con vantaggi e svantaggi:
  • Convertitori online come [questo](https://ebook.online-convert.com/convert-to-mobi). Lo conoscete? Ne conoscete altri che consigliate?
  • Calibre: ma richiederebbe a tutti di installare un programma e imparare a usarne almeno alcune delle funzioni, mentre spesso chi ha il Kindle apprezza proprio il fatto di non dover fare niente.
  • Credo che ci sia un funzionalità di Kindle per cui inviando un file a un certo indirizzo mail, arriva direttamente sul proprio Kindle convertito. Ne sapete di più?

Qualunque consiglio su queste alternative, o su altre a cui non ho pensato, è molto gradito!

Ciao,
Daniele

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Archivio 2017 / Re:Disservizio di Bookrepublic
« il: Novembre 30, 2017, 14:58:04 »
Giusto per concludere la storia: era rimasto l'ebook che non aveva il testo latino “a fronte”, a differenza di quanto diceva la pagina di presentazione.

Dopo un ulteriore breve scambio di messaggi in cui hanno sottolineato che le quarte di copertina non le scrivono loro (non ne dubito, ma io l'acquisto lo faccio da loro, i soldi li do a loro, e quelle diciture sono tutto ciò che ho a disposizione per capire che cosa c'è nell'ebook), mi hanno dato un codice sconto per una cifra pari al costo dell'ebook (che era bassissimo, ma fosse anche gratis, dev'essere conforme a come viene presentato).

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Archivio 2017 / Re:Disservizio di Bookrepublic
« il: Novembre 25, 2017, 16:29:26 »
Ieri (24.11) mi hanno finalmente risposto: “[...] abbiamo riscontrato un ritardo nella generazione del suo ordine. Ho provveduto a sbloccarlo [...]”. E così, in appena 16 giorni, il 24.11 mi è arrivato l'ebook che avevo comprato l'8.11. I libri cartacei spesso arrivano entro 24 ore...

Non hanno menzionato invece l'altro problema, l'ebook che doveva avere il testo latino “a fronte” – che era uno dei motivi per cui avevo scelto quell'edizione – e invece non lo aveva. Ho risposto ringraziando per una delle due cose e chiedendo lumi sull'altra. Vediamo un po' che succede.

Grazie a tutti per l'attenzione e in particolare a Caramon per l'aiuto.

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Archivio 2017 / Re:Disservizio di Bookrepublic
« il: Novembre 22, 2017, 20:53:48 »
A quanto pare non sono il solo ad avere problemi in questi giorni con Bookrepublic:

http://www.dvel.ch/blog/?p=1716

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Archivio 2017 / Re:Disservizio di Bookrepublic
« il: Novembre 22, 2017, 12:26:29 »
Grazie mille, Caramon! Ora ti mando un PM.

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Archivio 2017 / Re:Disservizio di Bookrepublic
« il: Novembre 21, 2017, 10:59:30 »
(Non) aggiornamento. Dall'ultima volta che che vi ho aggiornato, ho scritto ancora una volta a Bookrepublic, e nessuno s'è fatto vivo.

Se qualcuno di voi avesse tempo da perdere, quasi quasi gli chiederei di scrivere due righe a customer@bookrepublic.it per capire se sono vivi, se è successo qualcosa, se il mio indirizzo ha qualcosa che non va (ma è un normalissimo indirizzo @gmail.com con cui faccio tutto e che funziona sempre)...

Conoscete altri modi per contattare Bookrepublic?

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Archivio 2017 / Re:Disservizio di Bookrepublic
« il: Novembre 13, 2017, 10:57:20 »
Grazie, Caramon e Jane.

No, avevo già controllato nello spam. Magari sono i miei messaggi che finiscono nel loro, di spam. :) Riprovo fra un paio di giorni (a una settimana dall'ordine) e se anche stavolta non rispondono, amen, per due euro e mezzo, ma magari non avrò voglia di riprovare a fare acquisti da loro.
Vi faccio sapere, comunque.

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Archivio 2017 / Re:Disservizio di Bookrepublic
« il: Novembre 10, 2017, 17:58:20 »
Grazie Malaussene, speriamo che sia solo un problema tecnico (e che si risolva in fretta).

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