Ieri ho incontrato per caso un autore, di cui non farò il nome per preservarne la privacy, specifico subito che non si tratta di Gianluca Morozzi, ovvero la persona che in queste settimane cura il corso di scrittura creativa che frequento.
L'autore mi ha fornito, in una chiacchierata abbastanza lunga, alcune informazioni sul mondo editoriale che vorrei condividere con voi perché mi hanno un po' stupito.
Egli sostiene che nel Bel Paese i numeri che identificano un best seller sono assai modesti, talvolta non più di 3000 copie vendute (onestamene non abbiamo specificato il periodo, immagino in un mese) mentre in Germania anche i libri più modesti raggiungono e superano tali numeri.
Inoltre sostiene che all'autore vada solo il 5% del prezzo di copertina e che 10€ a libro sono una soglia di realizzo alla quale la casa editrice punta solo per i numeri, ma il vero guadagno (del progetto editoriale) si ha da tale cifra in su.
Ho anche appreso che, facendo conti un po' alla carlona, il 60% del prezzo va in spese di stampa e messaggeria (logistica e trasporti), il 30% alla libreria, il 5% alla casa editrice, il 5% all'autore. Sono certamente valori molto approssimati, ma sono davvero stupito di sapere che la messaggeria (esclusa quindi la libreria) sarebbe così impattante.
In pratica con l'ebook l'editore già risparmia oltre la metà .
Inoltre un libro rimane a scaffale (immagino si intenda "correntemente riassortito") da 1 a 4 mesi a seconda dell'editore. Alcuni editori sono assai rapidi, più propensi a bassi prezzi ed a "produrre" molto (Newton) altri hanno atteggiamenti diversi (Mondadori più mesi) o molto diversi (Sellerio prezzi più alti).
Cosa ne pensate?