Titolo originale: "The house of Dr. Edwardes", 1927.
Ho comprato questo libro tre anni fa, ma l'ho letto solo adesso. Vi chiederete perché. La ragione è che non ho mai amato particolarmente il film del 1945 tratto da questo libro. Nonostante la bravura di Ingrid Bergman, meravigliosa interprete di capolavori quali: Casablanca, Il dottior Jekyll & Mister Hyde (1941, con un istrionico Spencer Tracy), Notorius l'amante perduta (capolavoro assoluto del Maestro, probabilmente il più bello di tutta la sua filmografia

), e nonostante il fascino indiscusso di un'icona di Hollywood come Gregory Peck, il film non mi ha mai emozionata.
Ma non è del film che voglio certamente parlare.
Vi avverto subito che se avete visto il film, ma non conoscete il libro, vi troverete assolutamente spiazzati. La storia ideata da Francis Beeding (pseudonimo dei due giallisti inglesi: Hilary Aidan St. George e John Leslie Palmer) fu completamente ribaltata da Hitch, il quale voleva portare al cinema un giallo psicologico (genere a lui legato indissolubilmente), e per farlo, stravolse totalmente la trama.
Sarò sincera, man mano che proseguivo la lettura e andavo realizzando come stavano le cose, mi sono detta: ma questa è spazzatura, frutto di una mente fuori di testa! Altro che giallo psicologico! Qui si toccano argomenti da scomunica...sì, perché il libro è un riuscitissimo foeuilleton dalle tinte più proibite che proibite non si può. Mistero, intrigo, il doppio, atmosfere decisamente horror compongono l'ordito..
Satanismo! Ritroviamo i riti sabba, esoterismo in piena regola, con tanto di pentacolo e altre blasfemie deliranti..
No è un prodotto elevato, non è alta letteratura, è un romanzo popolare d'appendice, come andavano di moda un tempo.
Meriterebbe una stella per gli argomenti, me gliene assegno cinque. Perché?
Perché pochi thriller mi hanno fatta tremare tanto quanto questo piccolo capolavoro dell'horror.
Per stomaci forti.