Se ci pensate anche il 15% è uno sconto risibile. Il problema è ben diverso e noi cerchiamo di arginare un fiume che rompe gli argini con paletta e secchiello.
L'umanità muta le sue modalità e per un paio di decenni il progresso sregolato del commercio in rete l'ha fatta da padrone. Oggi è il momento di ricordarsi che se si comprano pochi libri, ma buoni (poi ci sono le biblioteche), poco conta lo sconto.
Io compro prevalentemente in libreria. Significa aspettare molto di più ciò che ordini, pagare di più e scegliere di meno, perché è pure piccola. Sapete che c'è? E' ottimo! Le abboffate le ho fatte in passato, adesso è il momento di assaporare.
Da ragazzo, tra i diciotto e i venticinque/ventisette, l'accumulo indiscriminato di libri era una droga, andavo con un amico alle feste de l'unità dovei libri si vendevano a chilo e uscivo sempre con due sacchi pieni. Di quei testi ne avrò letti il 10% e negli ultimi anni ho dovuto buttarli perché in casa c'è bisogno di spazio e perché analizzandoli oggi ho capito che non li avrei mai letti (infatti non li avevo letti in questi decenni).
L'online ha diversi difetti: la mancanza di rapporto umano, la tendenza a favorire l'acquisto compulsivo in ogni momento (in libreria almeno ci devi andare), l'annullamento della serendipità , poiché i motori degli store tendono a proporti cose che dovrebbero interessarti.
Poi ha anche molti vantaggi, ma come vediamo sta distruggendo un sistema, un pezzetto di società . Non è limitando gli sconti che recuperiamo.