Segnalo questo interessante articolo : http://www.studiamo.it/pages/libri-stephen-king/ riguardante la vena creativa di King. Che pare esaurirsi...
Grazie della segnalazione, ma mi pare che l'autore dell'articolo faccia molte congetture (“sono arrivati a ipotizzareâ€, “abbiamo una teoriaâ€, “verosimilmenteâ€, “si può ragionevolmente presumereâ€...) e pochi fatti. Io posso ipotizzare tutto il contrario, visto poi che la base non è oggettiva (non so: un maggiore o minore numero di testi pubblicati, o di copie vendute), bensì basata sull'opinione che l'autore dell'articolo ha dei libri più recenti di King.
Ma il problema principale, per me, è che non solo non condivido le sue opinioni – problemi miei, si dirà – ma soprattutto trovo riduttivo tutto il suo approccio.
Nel sottolineare il King autore di thriller e horror, “mago del brividoâ€, che ci offrirebbe i “consueti colpi di scena†grazie alla “sua macabra fantasiaâ€, riduce l'opera a una parte importante ma tutt'altro che completa di quello che ha scritto King. Io sono un grande lettore di King ma, paradossalmente, un fantasma o mostro o presenza inquietante in più o in meno mi cambiano poco la vita. Intanto, non tutti i suoi libri, anche fra i migliori, sono horror. E soprattutto, è il complesso delle storie che racconta – anche in un singolo romanzo, persino senza pensare a quelli collegati – delle atmosfere, di una certa America minuta e globale, delle idee fantastiche o realistiche, che mi appassionano alla sua lettura.
Negli ultimi tempi, per esempio, mi è piaciuto molto il recente “11/22/63†che, primo, non è horror e, secondo, è basato su un'idea fantascientifica che in un certo senso è il meno. È cioè indispensabile per far partire l'azione, ma pio è lo svolgimento, le situazioni, gli intoppi, i problemi oggettivi e soggettivi del protagonista che rendono veramente appassionante la lettura.
Grazie ancora a Caramon e ciao a tutti,
Daniele