Ora mi chiedo, dopo aver approcciato Jane Eyre in versione gratuita (LiberLiber, traduzione del 1904) ed in versione commerciale (Garzanti Grandi Libri, traduzione di Ugo Déttore) ed avendo rilevato differenze abissali nella godibilità , se sia possibile fidarsi di un editore in tal senso.
Se sia possibile dire che Garzanti, per fare un esempio, sia un editore capace di proporre abitualmente buone traduzioni, oppure se sia il caso di valutare volta per volta.
Mi tocchi dal vivo, Caramon, visto che traduco di mestiere...
In linea di massima, sì, l'editore può offrire una certa qual garanzia, ed è anzi proprio la ragion d'essere degli editori. Se mi piace, poniamo, la linea editoriale dell'Adelphi, con le scelte di Calasso e soci, so più o meno che tipo di testi, di traduzioni, di cura e perfino di immagini di copertina aspettarmi. (È un esempio, non sto facendo pubblicità all'Adelphi, che può piacere o non piacere: menziono loro perché hanno un approccio più coerente e unitario di vari altri.)
Quindi conviene farsi un'idea del tipo di editore, e dei singoli editori. Per quanto riguarda per esempio i “piccoliâ€, quelli che non fanno parte dei grandi gruppi editoriali: sull'operato di alcuni, soprattutto quelli specializzati nella letteratura di certi paesi o lingue, si può contare abbastanza. (Altri, invece, cercano di tagliare sui costi affidandosi a principianti o studenti o persone che hanno un altro lavoro e traducono per arrotondare, anche a poco perché non è la loro fonte di reddito principale.)
Presso i grandi editori ci possono essere più fluttuazioni: il fatto stesso di pubblicare centinaia di libri all'anno – anziché magari una decina come un piccolo editore –, affidati a varie diverse redazioni anche all'interno della stessa casa editrice, fa intuire che gli esiti non saranno necessariamente uniformi.
L'ideale sarebbe forse fare caso ai nomi dei traduttori e farsene un'idea (come si fa per gli autori o, in altri campi, per registi e attori dei film) o, in mancanza di questo, scorrere concretamente o virtualmente qualche pagina e farsi un'idea.
Mi rendo conto che non ho fatto chissà che rivelazioni, ma solo un po' di banalità di buon senso...
Ciao,
Daniele