Finito "Luna d'Inferno", di John Cambpell.
Riporto la sinossi:
Si può sopravvivere in un ambiente senz'aria e privo di ogni manifestazione vitale? John W. Campbell risponde di sì e racconta la vicenda avventurosa di un pugno di naufraghi intrappolati nell'inferno squallido e raggelato della Luna, in attesa dell'astronave di soccorso che venga a liberarli. Nel frattempo dovranno strappare il diritto all'esistenza a un pianeta spento: esistenza che, come dice il titolo del romanzo, sarà un inferno allucinante. Ma l'uomo non è nuovo a certe imprese... Insieme alla ristampa di Luna d'inferno, uscita originariamente con il titolo Martirio lunare ("I romanzi di Urania" n. 30), il volume presenta anche "Sette milioni di anni", "Notte" e "La cosa da un altro mondo", il racconto da cui sono stati tratti i classici cinematografici di Howard Hawks e John Carpenter.
Come avrete notato tra i racconti c'è "La Cosa da un altro mondo". Comunque tutto il volume è interessante, il racconto che dà titolo al tutto ricorda molto "The Martian", o, meglio, è questo che può essere stato ispirato da Campbell. Abbiamo infatti il problema del naufragio, la scienza applicata alla sopravvivenza, il mondo ostile. Interessante, arcaico nel linguaggio (caratteristica, immagino, da imputarsi alla traduzione), non esattamente avvincente, poiché Campbell pare bravissimo ad inventare, ma assai meno a creare tensione. E' pur sempre godibile, l'ho letto assai volentieri.
"Sette milioni di anni" mi è piaciuto molto. E una visione, non credo inedita, di una Terra morente, tenuta in una parvenza di vita da macchine ancora dedite a servire l'uomo, ma debolmente riscaldata da un Sole vecchio, malata, al crepuscolo. Un racconto molto triste e poetico, come dicono su fantascienza.com. Forse il più interessante, o meglio, il più toccante di tutti.
"La Cosa da un altro mondo" è, a suo modo, geniale. Ricordiamoci che si tratta di un racconto del '38 del secolo scorso. La tematica la conosciamo tutti per via dei film, almeno l'ultimo (quello di Carpenter) lo abbiamo visto tutti, credo. La storia è assai differente nei dettagli, ma sovrapponibile per tema. Anche qui abbiamo un linguaggio arcaico e una scarsa propensione al pathos, ma tanta fantasia. Un must senza dubbio.
CONCLUSIONE:
Che dire... Campbell è un uomo che molto ha dato alla fantascienza. Come editore, più che come autore, almeno a quanto si dice in giro. Io credo, invece, che considerati i tempi, sia uno dei grandi. Inventa cose originali, le supporta con tesi scientifiche credibili (non so quanto corrette, ma sono credibili) si spinge oltre l'umano od oltre l'umanità .
Molti testi sono dimenticabili, ma "Sette milioni di anni" va letto almeno tre volte, "Luna d'inferno" è dottrina per gli amanti della sci-fi survival e "La Cosa da un altro mondo" è certamente un classico.