Autore Topic: Meditazione: chi si, chi no, come si fa.  (Letto 5942 volte)

Caramon77

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Meditazione: chi si, chi no, come si fa.
« il: Gennaio 08, 2019, 17:51:17 »
Per colpa di mio cugino  :clap: mi sto interessanto alla meditazione. Ho fatto piccoli esperimenti in tal senso, solo un paio di sessioni mattutine, trovando difficoltà a liberare completamente il cervello, ma anche ottenendo un effetto warp sul tempo infatti i 15 minuti che imposto passano in un attimo. Cioè passano in 15 minuti, ovviamente, ma a me paiono 5.

Sono bastate queste due sessioni (fatte male, senza nozioni, in ambiente non adatto, eccetera) per farmi sentire più rilassato. Ho comprato un libro per capirci di più, voi che ne pensate?
Per lui ogni goccia che cadeva era un attimo che moriva. Sentiva il tempo scorrere dentro di lui, e ogni istante non poteva esser più ricatturato.


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karamella

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Re:Meditazione: chi si, chi no, come si fa.
« Risposta #1 il: Gennaio 09, 2019, 09:42:41 »
Indubbiamente la meditazione fatta bene non può che giovare.

Bisogna però impararla  bene e non col metodo fai  da te.
I libri sono solo dei palliativi.
All'inizio bisogna apprendere da un esperto.
Se fatte male sono solo cose non portano a nulla di veramente utile.

Un mio nipote di 40 anni la pratica da ormi più di dieci e la ha appresa mediante corsi tenuti da specialisti orientali.
Ormai tutti i giorni fa la sua mezzoretta di meditazione ed ha risolto vari problemi esistenziali.
Certo che se vai da un ciarlatano sono denari buttati.

Tentare non nuoce, però bisogna prenderla seriamente .

Ti auguro di superare questo momento poco felice , prima o poi i periodi sfortunati terminano.

Cordialità
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sakitatu

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Re:Meditazione: chi si, chi no, come si fa.
« Risposta #2 il: Gennaio 09, 2019, 13:58:24 »
Caramon! Ma che cugini hai?!   :laugh: :laugh:
Che libro hai comprato?

Dunque... vi vorrei raccontare la mia esperienza e il mio pensiero.

Meditare è un po' come correre. Chiunque, salvo menomazioni particolari, ha la capacità innata di farlo. Se tu volessi fare una maratona, potresti studiare un piano di allenamento da solo, senza aiuto. Lo può fare, ma sicuramente impigheresti più tempo rispetto a colui che si farà seguire da un espero. Farà molti più errori, correrà il rischio di farsi male, ecc.

Esattamente come il correre, il meditare è uno strumento. Se una persona è in grado di correre a lungo, con tale abilità può farci un sacco di cose: può giocare a baseball, a calcio, andare in montagna ma perché no, anche solo correre di per sé.

Purtroppo il campo della meditazione e della spiritualità è una giungla. Si trovano raramente esperti o maestri bravi. Vi è una moltitudine di gente impreparata e improvvisata. Una persona alla prime armi naturalmente non ha i mezzi per discernere, per capire chi ha davanti. Spesso nelle varie scuole vi sono accenni oppure vi è una ispirazione al mondo induista o buddhista. Vi sono però riferimenti spesso superficiali, è facile trovare punti travisati, ecc. La motivazione è che noi non siamo cresciuti in quell'ambiente, non abbiamo quel contesto culturale e così via. Se uno mi dicesse: "concentrati sulle vie di Shiva" potrei con l'immaginazione cercare di ricostruirle, ma non avrebbe sicuramente su di me un impatto psicologico come un induista che sin da bambino ha sentito parlare prima dai genitori poi a scuola, dai nonni, ecc. delle vie di Shiva.

Anche in occidente vi è una lunga tradizione legata alla meditazione. Quindi... perché andare a prendere in modo distorto e superficiale culture così lontane da noi, quando anche noi abbiamo strumenti altrettanto validi? Vi sono molti tipi di meditazioni: la preghiera cristiana, ma soprattutto quelle derivanti dalle filosofie ermetiche e sviluppate in particolar modo durante il rinascimento italiano ed inglese e poi riprese in tutto il mondo occidentale (soprattutto nel Regno Unito e Germania) a fine '800-inizio '900.

Ma soprattutto: stiamo parlando di una cosa senza averla definita. Cos'è la meditazione? E' uno strumento, il cui fine è riuscire a mettere in stand-by la mente. Per mente intendo quella parte della propria psiche che continua a "chiacchierare", quella che ci dice: (dopo devo far questo o quest'altro, che scatole il mio vicino di casa che ha parcheggiato in mezzo, ecc.).
La mente così intesa è una caratteristica peculiare dell'uomo. E' frutto di millenni di evoluzione, e per fortuna che c'è! E' uno strumento fondamentale e da cui non possiamo fare meno. La mente continuerà a "chiacchierare", non si spegnerà mai, se non quando si spegneranno polmoni, fegato, cuore, ecc. Per questo motivo prima ho scritto "stand-by" e non spegnere.

Per fare ciò la tecnica base è dare alla mente un compito semplice, e convincerla un po' alla volta a focalizzarsi su di esso poi riesce a svuotarsi del resto. Di solito per riuscire sono necessari anni di esercizio costante.

Ma a che pro meditare? Per avere controllo della mente, per non essere travolti dalla proprie emozioni, paure, ansie, ecc. e per avere un contatto con il proprio inconscio e con il mondo sovrasensibile.
Vi sono ad esempio tecniche psicologiche di riprogrammazione dell'inconscio che prevedono proprio una meditazione di tale genere come primo passo. Mentre a livello spirituale / religioso è la base per entrare in contatto con entità non sensibili e con, per utilizzare una terminologia cattolica, la scintilla divina presente in ognuno di noi. La preghiera cattolica ad esempio è una forma di meditazione. Vai in Chiesa. Ti inginocchi in solitudine e dai come compito alla tua mente il focalizzarsi su quelle parole che ripeti di continuo. Dopo un po' con la giusta concentrazione la tua mente si libererà. Per lo stesso principio partecipare ad un rave è una forma di meditazione (è l'equivalente contemporaneo dei riti dionisiaci).

Beh vi sarebbe ancora molto da dire. Vi racconto in breve la mia esperienza: ho iniziato a 14 anni con il training autogeno (a scuola!), a 19-20 mi sono autodichiarato buddhista e per un tot di anni ho seguito quei percorsi. Sono poi rinsavito, sono tornato al cristianesimo ma con un atteggiamento critico e personale. Ho quindi seguito una scuola sulla Quarta Via, ho poi frequentato un tempio induista, sono stato iscritto alla magistrale di filosofia delle religioni (non finita...) e da un 5 anni anni mi sto dando allo Yoga (una versione reinterpretata in chiave occidentale) con le relative tecniche di meditazione. Da un po' però sto studiando il percorso occidentale alchemico/emetico, e da un mesetto sto meditando tutti i giorni (mi sveglio la mattina un'ora prima) seguendo le relative tecniche di meditazione.

Per approfondimenti, tecniche base:
Yoga reinterpreato in chiave occidentale da Heinz Grill:
https://meditazione-lundo.com/come-meditare/meditazione-di-un-testo/

Introduzione a semplici techniche di meditazione induiste: https://www.ishafoundation.org/?global

Libri semplici, livello base:
  • Rudolf Steineri: L'iniziazione
  • Antonella Dalla Benetta: Creati-vità. Il risveglio dell'energia creativa (meditazione ed esercizi respirazione)
  • Heinz Grill: La nuova volontà nello Yoga.
  • Anthony De Mello: Messaggio per un'aquila che si credeva un pollo (solo accenni a meditazione)

Un po' meno semplici ma sempre accessibili a chi si avvicina per la prima volta al tema:
  • Leonardo Vittorio Arena: La meditazione
  • Raimon Panikkar: Misticismo e pienezza di vita
  • Ken Wilber: Oltre i confini
Per la parte emetica che sto sempre più apprezzando non ho link o testi semplici / basilari da consigliare. Vi sarebbe tutto il lavoro di Giorano Bruno, John Dee, il già citato Ken Wilber, Mathers, e altri.

Ciaoooo
« Ultima modifica: Gennaio 09, 2019, 14:59:23 da sakitatu »

Caramon77

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Re:Meditazione: chi si, chi no, come si fa.
« Risposta #3 il: Gennaio 09, 2019, 16:31:42 »
Ho comprato un libro di Paola Bertoldi chiamato "MEDITAZIONE - La riscoperta dell'armonia". Il motivo? Ero stato da Libraccio senza trovare nulla e poi sono finito da Feltrinelli dove avevano qualcosa, ma non tanta roba. Essendo un interesse embrionale volevo spendere poco e questo libro, oltre ad un aspetto semplice e sintetico, ha un prezzo di soli 8.50€.

Direte voi che ho scelto quasi a caso... eh, bé come darvi torto!  :clap: :clap:

Per istinto concordo su tutto quello che dite: non è il massimo far da sé, non si sa a chi rivolgersi per avere un mentore serio, eccetera. Per ora mi serve un'introduzione, tra l'altro un eventuale corso vorrei farlo con mia moglie che si è appena rotta un polso, per 1 o 2 mesi non se ne parla.
Per lui ogni goccia che cadeva era un attimo che moriva. Sentiva il tempo scorrere dentro di lui, e ogni istante non poteva esser più ricatturato.


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Re:Meditazione: chi si, chi no, come si fa.
« Risposta #4 il: Gennaio 09, 2019, 19:16:15 »
Ho comprato un libro di Paola Bertoldi chiamato "MEDITAZIONE - La riscoperta dell'armonia". Il motivo? Ero stato da Libraccio senza trovare nulla e poi sono finito da Feltrinelli dove avevano qualcosa, ma non tanta roba. Essendo un interesse embrionale volevo spendere poco e questo libro, oltre ad un aspetto semplice e sintetico, ha un prezzo di soli 8.50€.

Paola Bertoldi "custode del mantra madre" e "maestra di Yoga sciamanico", "unisce lo sciamanesimo con lo yoga e con l'alchimia". Quando leggo una cosa del genere non so se ridere o piangere o biasimarmi per i miei pregiudizi. Ha preso quindi un percorso perduto nel tempo di cui vi sono solo vaghe tracce (sciamanesimo), un percorso che ha quasi 500 anni (alchimia), e uno che ha 2500 anni (yoga). Come si potrebbe seriamente trovare un sincretismo tra tre percorsi? Bisognerebbe studiare i testi principali (yoga + alchimia = milioni di pagine), trovare le parti comuni, divergenze, trovare un pensiero comune alla luce dei diversi contesti culturali, dare senso alle contraddizioni, e  poi andare in qualche tribù in giro per il mondo per capire lo sciamanesimo. Non basterebbe una vita. Quindi, perdonate il mio (pre)giudizio cattivo e sbrigativo: è una persona (lei e/o i suoi insegnanti) che hanno visto delle pillole di saggezza in tali filosofie/religioni e l'hanno assemblate non con criterio razionale, ma solo secondo la loro sensibilità e il loro gusto, entrambi ovviamente limitati data l'assenza di una tradizione di riferimento (cfr. René Guenon), e di un metodo rigoroso.

karamella

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Re:Meditazione: chi si, chi no, come si fa.
« Risposta #5 il: Gennaio 09, 2019, 20:00:40 »
Mi tolgo il cappello davanti alla tua cultura!!!  :hypnotized:

Mi piacerebbe sapere cosa ti ha dato l'impulso a dedicarti ad un campo così ampio e quasi mistico  :)

Spero di non avere detto una sciocchezza, forse il misticimo è tutt'altra cosa  :question:
« Ultima modifica: Gennaio 09, 2019, 20:08:24 da karamella »
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Re:Meditazione: chi si, chi no, come si fa.
« Risposta #6 il: Gennaio 10, 2019, 09:42:58 »
Conosco Saiketatu da molto tempo... essendo mio cugino  :clap:

Ti stupirebbe vedere come sia capace di dedicarsi a mille impegni mentalmente rilevanti mentre ha due figlie (una piccolissima) e mantenendo una calma incredibile. Non intendo sostituirmi a lui nel desciverne la persona, semplicemente ritengo che sia una mente dotata di capacità superiori.

Tornando in topic...ok ho cannato acquisto :-P

Ma pazienza, non ho fretta e non ho la pretesa di imparare molto con poco sforzo. Questo testo mi servirà da introduzione e ne prenderò altri così, forse "sbagliati" perché è un campo a me ignoto e che mi intriga e desidero affrontarlo con calma, un po' di spirito critico e con la santa voracità di chi si approccia ad un nuovo interesse.

In effetti ora leggo di sciamanesimo e di chakra. Forse stiamo facendo larghi voli sulla cultura di mezzo pianeta, ma non mi dispiace leggere tutto ciò, in passato mi ero interessato anche di Reiki e noto diversi punti di contatto.
Per lui ogni goccia che cadeva era un attimo che moriva. Sentiva il tempo scorrere dentro di lui, e ogni istante non poteva esser più ricatturato.


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Re:Meditazione: chi si, chi no, come si fa.
« Risposta #7 il: Gennaio 10, 2019, 23:57:32 »
Wow! Mi fate arrossire! Ebbene sì, sto per raggiungere la perfezione  :laugh: :laugh: :laugh:

Karamella... sin da ragazzino ho una sorta di "ansia di infinito". Un'ansia che mi ha portato ad un continuo desiderio di conoscenza, sempre insoddisfatto. Sogno di unire i punti del caos infinito che mi si pone davanti e di trovare un sistema filosofico che porti, per usare un linguaggio cristiano, alla salvezza, e, per dirla alla Hegel, alla conoscenza dell'Assoluto.

Sono però perennemente irrequieto: non trovo la mia via. E quindi cerco, cerco, cerco, accumulando informazioni. La mia mente si riempie, ma la mia volontà e il mio cuore rimangono indietro.
Ho una spiegazione di stampo psicologico: sono cresciuto con un padre molto assente. Di solito il modello base di interpretazione del mondo viene dato per l'appunto dalla figura paterna. Probabilmente a me è mancato tale passaggio e l'ho cercato e lo cerco tuttora sui libri.

Il mistico riesce a svuotare la mente e a conoscere intuitivamente con pienezza e gioia. Io purtroppo non riesco ad avere tale approccio, il mio è da filosofo accademico. Il mistico conosce, il secondo accumula informazioni. Il mistico riese a far sì che la propria conoscenza, l volontà, pensiero e azione corrispondano, siano un tutt'uno. Sogno, un giorno, di arrivare a tale risultato. Per dirla con John Dee, è il "grande lavoro".

Chissà... dato che è un forum anonimo, si potrebbe aprire uno spazio e chiedere a chi ha voglia di mettersi in gioco: "perché sei un lettore accanito? Cosa per davvero nella tua vita ti ha portato a rifugiarti nei libri? Cosa cerchi in essi?"  :wink:

Vi ringrazio per avermi dato l'occasione per scrivere questa mia condivisione / sfogo!  :clover:


 

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Re:Meditazione: chi si, chi no, come si fa.
« Risposta #8 il: Gennaio 15, 2019, 09:16:35 »
Eh amico mio tu vuoi la luna! Se cerchi la risposta a "la vita, l'universo e tutto quanto" so consigliarti un libro in cui trovarla!

Altrimenti... prendi venti anime. Se ne trovi due SERENE, scritto grande, per sottolineare che non intendo contente, soddisfatte, tranquille, intendo proprio serene, il che significa che si troverebbero in sintonia con il flusso delle cose, senza debiti (non parlo di pecunia), senza rimpianti (accettazione dei propri errori come percorso di esperienza) senza timore del futuro, senza falsi bisogni... ti offro una birra.

Trovo interessante la meditazione perché secondo me (impressione istintiva dell'esordiente totale) rappresenta una forma di pensiero opposta quella che si ipotizza "da fuori". Svuotare la mente è, in verità, un modo per pensare meglio. Come quando devi cucinare, ma c'è casino dappertutto, il pavimento è sporco, il secchiaio pieno e intanto vuoi leggere un libro. Magari due uova fritte le riesci a fare... se invece riordini, puliusci, SVUOTI liberandoti di ciò che non serve... magari metti su un ottimo arrosto e mentre cuoce ti siedi a leggere cullato dal profumo.

Il problema semmai è che puoi cercare la pace interiore, ma il mondo esterno fa di tutto per incrinarla. Lavoriamo per tenerci il 40% (forse) del frutto del nostro lavoro. Tiriamo la carretta per anni poi vien fuori un guaio di salute, o più d'uno e ti accorgi che il tempo non è un fiume, ma una scala, con i suoi pianerottoli ad interrompere il cammino. E comunque tutto invece che scorrere come una carrozza con le ruote, sobbalza, come... una carrozza con le ruote quadrate.

In tutto ciò cerchiamo disperatamente l'equilibrio, il senso, un po' di conforto, ciascuno a modo suo, ma è difficile.

Io ho passioni periodiche. Passioni fulminanti, vorrei sapere tutto, comprare tutto per provare e fare esperienza e in questo modo uso il denaro che ho guadagnato "dando via" tempo della mia vita. Salvo poi veder passare la passone e rimanere un po' di conoscenza (che va bene, per carità). Ma forse sono solo consolazioni, sacchetti di asfalto a freddo per riempire buche che col primo gelo si riapriranno.

La meditazione, fatta male come la faccio io, mi permette di concentrarmi su qualcosa che costa semplicemente tempo, ovvero direttamente la materia prima col suo valore pieno, senza tasse e gabelle per convertirlo in soldi che diverranno oggetti necessari a soddisfare una curiosità.

Questo è già positivo.
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Epsilon 2.0

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Re:Meditazione: chi si, chi no, come si fa.
« Risposta #9 il: Febbraio 08, 2019, 15:50:51 »
Io, la mattina, più che sulle vie di Shiva mi concentro sulle vie urinarie mentre la meditazione la tengo per la notte... e fortunatamente non russo.
E comunque, più che i custodi del mantra madre, mi interessano quelli della pasta madre* :rotfl:

* a tal proposito, esiste un sito di "scambisti" di pasta madre con tanto di mappa interattiva:
https://blog.gruppolapastamadre.it/mappa-spacciatori-di-pasta-madre/   :smile:
« Ultima modifica: Febbraio 09, 2019, 11:27:33 da Epsilon 2.0 »

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Re:Meditazione: chi si, chi no, come si fa.
« Risposta #10 il: Febbraio 12, 2019, 09:04:31 »
Il mondo è pieno di pazzi... che bello!

Io sto continuando a prendermi i miei 18 minuti di rilassamento, non ragiono sui massimi sistemi, non invoco divinità, semplicemente cerco, ma senza sforzo, di cancellarmi come una vecchia lavagna, lasciando posto per nuovi disegni.
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